"Girotondo" è una canzone di Fabrizio De André pubblicata nel 1968 all'interno dell'album "Tutti morimmo a stento". Il brano, con un ritmo e una melodia quasi infantili, tipici di un vero e proprio girotondo, affronta temi profondi e complessi come l'ipocrisia e la falsità che si celano dietro le apparenze della società borghese.
La canzone descrive un mondo di convenzioni sociali e maschere, dove i personaggi si muovono in un circolo vizioso di menzogne e superficialità. La metafora del girotondo rappresenta proprio questa ciclicità, questa danza perpetua di comportamenti finti e parole vuote.
De André utilizza un linguaggio semplice e diretto, in contrasto con la profondità dei temi trattati, per rendere il messaggio ancora più incisivo. La ripetizione della melodia e del ritornello contribuisce a creare un'atmosfera quasi ossessiva, che sottolinea la ripetitività e la vacuità della vita borghese descritta nella canzone.
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